I terreni vulcanici sono infatti ideali per la produzione di ottimi vini. Sabbiosi, con ceneri molto fini e particolarmente permeabili: le condizioni ideali per ottenere uve di grande qualità, che nascono nella maggior parte dei casi da viti a piede franco non innestate, più longeve, robuste e resistenti alla siccità, oltre che calcaree e saline.I suoli vulcanici sono inoltre particolarmente ricchi di fosforo, di magnesio e di potassio: ne derivano vini perlo più bianchi caratterizzati da una complessità e sapidità difficilmente raggiungibili da altri suoli, e soprattutto da grandi mineralità e acidità.I terreni vulcanici hanno una capacità che da un punto di vista chimico viene chiamata potere tampone: qualcuno l’ha definita mineralità. È quell’effetto che si produce aggiungendo il sale su una fetta di limone: il primo impatto è dato dall’acidità e può essere aggressivo, poi subentra la salinità. Il sale tampona l’acidità portando una dolcezza contenitiva e si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative”. Ecco perché i vini vulcanici risultano freschi e di ottima beva, dal gusto ricco ed equilibrato, oltre che adatti a essere invecchiati.